A poche ore dall'esame di Editoria multimediale,mi sento inutile,mi sento smarrito,sono impaurito e soprattutto senza parole ma anche senza pensieri.
Non ho mai provato questa senzazione,ho gli occhi lucidi di pianto ma non piango,forse provo compassione e pena per la mia città,CATANIA,il cui nome viene ripetuto da ore da tutti i media ed è ormai diventata(e lo rimarrà per chissà quanto)capitale della violenza del calcio.
Si, perchè dopo aver visto delle immagini assurde in televisione sugli incidenti fuori dallo stadio per questo derby catania-palermo,non credo ancora possibile che nei posti che ho frequentato fino a pochi mesi fa sia successo l'assurdo,l'imponderabile,la GUERRA per una partita(maledetta)di calcio.
Le volanti della polizia che girano come trottole per disperdere la folla,teppisti delinquenti che lanciano di tutto contro questi mezzi,distruzioni,incendi..ma è possibile che davvero tutto questo sia appena successo?
Non so se dormirò stanotte,stasera non ho visto le immagini di sempre,no,queste sono diverse,hanno una diabolica novità che non ho mai visto in altri stadi durante incidenti simili.
La morte di Filippo Raciti,poliziotto,38 anni con 2 figli,per una bomba carta che un maledetto ha lanciato dentro la volante,anche questo non è un morto come un altro,no,svolgeva il suo servizio per l'ordine pubblico e non è mai tornato a casa a riabbracciare la famiglia.
Catania rischia veramente di buttare per sempre tutto quello su cui ha creduto e sperato di avere per anni,cioè la seria A,un presidente catanese che ha profuso tutti i mezzi possibili per farci arrivare quarti in classifica dove adesso ci troviamo.
Ma anche e soprattutto un'immagine diversa,si,diversa dalla mafia che ormai non c'è quasi più,ma adesso ci sono altre cose,come quelle di stasera,che per certi aspetti sono peggiori.
La settimana scorsa appena in Giappone si osannava Morimoto,con tutti i ritorni positivi del caso per la città.E domani che diranno e penseranno di noi nel sol levante?
Il nome di Catania è stato infangato in modo pesante,forse irreparabile,una ferita profonda,che come me staranno provando sulla propria pelle tutti i cittadini catanesi nelle loro case,nei loro letti,nei loro pensieri,tranne un centinaio di persone..le stesse che hanno fatto morire catania alle 20,e non solo calcisticamente.
Cannavò ha appena scritto sulla Gazzetta dello Sport un articolo dal titolo "La mia bella e sventurata città".Ovviamente non so ancora il contenuto,ma posso pensare che il mio concittadino provi un senso di impotenza,di rabbia e di rassegnazione dopo l'ennesimo episodio negativo che ci ha riguardato.Si perchè l'immagine di Catania ne esce a pezzi,anche se si tratta di calcio e non delle mille altre cose positive che le ruotano attorno,e se si pensa che il calcio ha riconquistato questi vertici dopo anni di sofferenze e lotte nelle serie inferiori e probabilmente tutto è finito stasera,non mi rimane che chiudere gli occhi e dormire,anche se non ci riuscirò,domani alzarmi e sapere che tutto stasera a Catania è cambiato,ma non la violenza,che è radicata,ma quanto di buono e di speciale c'era nella mia città che adesso sta sfumando per ricomparie forse mai o chissà quando.
Tra 2 giorni è sant'Agata,la nostra patrona farà il miracolo anche stavolta,come quando fermò la lava,anche se non siamo di fronte ad una calamità naturale,ma ad una "artificiale",interna,che riguarda noi catanesi..Siamo tutti devoti tutti....